Abbiamo parlato di questo argomento con un pistoiese d’eccellenza: Luca Gelli. Luca ha seguito il prestigioso percorso di studi in World Bachelor in Business, un programma di laurea in 4 anni, al termine del quale gli sono stati riconosciuti 3 titoli di laurea internazionali conseguiti rispettivamente presso: la Marshall School of Business della University of Southern California (USC) di Los Angeles, la Hong Kong University of Science and Technology (HKUST) di Hong Kong e l’Università Commerciale Luigi Bocconi. Attualmente Luca lavora presso la sede di Monitor Deloitte di Milano come consulente strategico.
Luca quale sarà l’influenza economica dell’Unione europea sugli Stati membri?
Durante le recenti crisi economico-finanziarie del 2008 e del 2012 molte delle istituzioni che compongono l’EU hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri diplomatici ed economici all’interno del Vecchio Continente. Sebbene queste crisi abbiano avuto un impatto significativo nelle vite di ognuno di noi, il punto focale della problematica era incentrato nella compromissione dei meccanismi finanziari, con un impatto inevitabile sull’economia reale. In risposta a queste criticità, l’Unione Europea ha fatto leva su tutti gli strumenti finanziari a propria disposizione per riassestare il sistema bancario e rilanciare l’economia. La situazione economica attuale è molto diversa dalle crisi precedenti, poiché nasce da una drammatica contrazione dell’economia reale, con impatti diretti su tutti i settori produttivi. In questo contesto, l’Unione Europea non potrà esimersi dal ricoprire un ruolo ancora più diretto nell’economia degli Stati Membri. Sarà essenziale portare avanti una risposta coordinata per il contenimento del virus colta alla ripresa delle attività quotidiane, oltre alla predisposizione di una serie di stimoli economici comprensivi, che possano garantire una rapida ripresa, specialmente nei settori maggiormente colpiti (e.g. turismo).
In quali settori si avranno maggiori opportunità di sviluppo dopo la crisi economico-finanziaria?
In una nota più positiva, l’attuale emergenza potrebbe rappresentare un punto di svolta per le imprese italiane. La necessità di “gestire a distanza” il proprio business sta rivelando quanto essenziale sia la tecnologia per le imprese e l’intera filiera ITC potrebbe risultare l’oggetto di importanti investimenti nei prossimi anni. Un impatto simile si potrebbe avere anche nel mondo della robotica e dell’automazione per le imprese del settore secondario e primario. Un settore non meno impattato sarà il mondo dell’healthcare: le persone porranno molta più attenzione a quelli che saranno i nuovi prodotti e servizi per la loro cura e per quella dei propri cari (e.g. gli anziani).
Quale fenomeno, nel corso della storia, si può paragonare alla crisi Covid, per conseguenze sociali ed economiche?
La complessità della nostra società moderna rende difficili i paragoni con pandemie del passato o con più recenti crisi economiche. Siamo testimoni, a mio avviso, di un evento sostanzialmente unico nel suo genere. Sebbene la prontezza e la professionalità degli operatori del settore sanitario abbiano significativamente rallentato la diffusione del virus, lo stato di “distanziamento sociale” in cui persone in tutto il mondo si trovano non ha precedenti e porterà a conseguenze sociali e psicologiche difficilmente prevedibili. L’economia stessa vive uno stato transitorio che vede tutti i settori e tutte le imprese impattate da una situazione di quasi completa immobilità. Nel bene e nel male, stiamo scrivendo una pagina di storia. Spetta a ognuno di noi fare del nostro meglio per supportare chi ci sta a fianco.
Possiamo considerare la crisi Covid come un’occasione per ripensare al futuro in ottica sostenibile?
Come evidenziato dalle Nazioni Unite in un recente studio, esiste una forte correlazione tra la diffusione di virus e batteri e l’impatto ambientale dell’essere umano (e.g. deforestazione, emissione di gas serra, etc.). Questo momento di difficoltà, portato dalla diffusione del Covid-19, deve diventare un momento di riflessione sul ruolo che ogni singolo individuo ricopre nella salvaguardia dell’ambiente e della propria comunità, ponendo maggiore attenzione ai prodotti che acquistiamo e a quello che richiediamo dalle nostre istituzioni.
In che misura e in che modo le nuove generazioni potranno supportare la ripartenza?
Le generazioni più giovani avranno un ruolo essenziale nella ripartenza alla fine di questo momento difficile. In un mondo post Covid-19, in cui ancora persisterà la paura del contagio, ricadrà sulle spalle dei più giovani ristabilire un sentimento di normalità e quotidianità. Dal momento in cui le autorità riterranno passato il pericolo, saranno le nuove generazioni ad uscire, esplorare e sperimentare nel nuovo mondo che si presenterà davanti a loro.
Matteo Zelari
Centro Studi “G. Donati” ODV
Piazza San Francesco, 60 | 51100 Pistoia
cod.fisc.: 80010670471
tel: 0573 367251
e-mail: info@centrostudidonati.it
indirizzo pec: cstudidonati@pec.it
Testata giornalistica regolarmente autorizzata dal tribunale di Pistoia con provvedimento n. 189 del 26 Agosto 1974.
Direttore responsabile: Maurizio Gori
Redazione: Francesco Pacini, Marco Gasperini, Marina Zampolini Agnoli